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Il Blog di Don Gianfranco
11.08.24 - 12:440

Olimpiadi di Parigi, Don Feliciani: "Questa non è laicità. È cattivo gusto"

"È penoso constatare che ancora una volta la Francia si distingue per la sua “liberté” che sa troppo di licenza..."

di Don Gianfranco Feliciani

L’uso blasfemo di simboli sacri in occasione di manifestazioni pubbliche, purtroppo sembra non conoscere fine. E ciò che sorprende, proprio in un clima sociale e culturale di quasi generale secolarizzazione. È penoso constatare che ancora una volta la Francia si distingue per la sua “liberté” che sa troppo di licenza, per la sua “égalité” che manifesta la pretesa di essere più uguale degli altri, per la sua “fraternità” che proprio non si vede e che non si capisce che fine abbia fatto.

Tra tante esibizioni, gli ideatori del mega spettacolo di apertura dei Giochi olimpici di Parigi hanno infilato anche una scena a dir poco di cattivo gusto: una via di mezzo tra il “convito degli dei”, di greca memoria, e l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Un’ostia che, quando viene consacrata alla Messa diventa il Corpo di Cristo, è stata incastonata sulla testa di una corpulenta figura femminile, ad indicare scherzosamente un’aureola di santità, mentre il Sangue di Cristo è rappresentato da un corpulento e stravaccato Bacco, il dio del vino e della sensualità nella mitologia greca.

La Francia, che ha un debito immenso di civiltà nei confronti della fede cristiana – un tempo era vista come “la figlia prediletta della Chiesa” – oggi dileggia quel patrimonio culturale. I Vescovi francesi hanno seccamente contestato l’accaduto e, diciamo anche questo, le scuse, anche se magre, non sono mancate. Pensando proprio alla Francia… istintivamente non posso fare a meno di chiedermi quale reazione ci sarebbe stata se fossero stati toccati i simboli di altre religioni, a partire da quella musulmana…

No, questa non è la laicità! La vera, genuina e moderna laicità è lo spazio etico in cui tutte le filosofie e le religioni sono chiamate ad incontrarsi, comprendersi, rispettarsi, lavorare in sinergia, e dove la persona umana, individualmente e socialmente, è considerata, senza tabù, a 360 gradi. Nella nostra società sempre più multietnica, questo spazio etico di incontro e di dialogo si rivela più che mai indispensabile. Libertà, uguaglianza e fraternità! Sì, questo è il cuore della laicità, con tutte le aspirazioni e tutte le domande sul senso della vita che il cuore dell’uomo fa affiorare.

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