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Politica
30.09.22 - 10:420

Direttore arrestato, la rabbia di Dadò: "C'é ancora qualcuno che si prende le proprie responsabilità?"

"C’è da sperare che almeno questa volta, da parte della politica, non si assista al tentativo vergognoso e preoccupante di insabbiamento come in altri casi". Intanto la Conferenza cantonale dei genitori chiede uno sportello per le denunce

BELLINZONA - Fiorenzo Dadò è sempre stato attivo sul tema degli abusi sessuali, si ricorderanno i suoi numerosi atti parlamentari e interventi in particolare in merito all'ex dipendente del DSS condannato. E ora torna a chiedersi se qualcuno è ancora in grado di prendersi responsabilità. Si riferisce, ovviamente, al caso del direttore di scuola media arrestato e accusato di atti sessuali con fanciulli. La Conferenza cantonale dei genitori ora chiede che sia creato uno sportello dove poter portare le proprie denunce,

Gli antefatti ormai noti

L'uomo, come noto, si è dimesso, dimissioni accettate dal DECS. Ha avuto una relazione, con atti sessuali completi, con una 16enne e si parla anche di toccamenti con un'altra giovane (leggi qui).

I genitori degli allievi della scuola hanno espresso la loro rabbia in una riunione con la direzione, dove era presente Manuele Bertoli (leggi qui).

Il direttore del DECS in una conferenza stampa tenutasi ieri ha poi chiarito come a lui e alle divisioni scolastiche cantonali non sia giunta alcuna segnalazione: esse ci sono state, pare, ma si sono fermate alla direzione della scuola. E evidentemente qualcosa non ha funzionato (leggi qui). 

La richiesta dei genitori

La Conferenza cantonale dei genitori ha proposto che venga istituito uno sportello dove le famiglie possano denunciare eventuali disagi. Infatti per una mamma o un papà rivolgersi al DECS con delle lamentele sulla scuola frequentata dal figlio, di qualunque tipo esse siano, rischia di compromettere il rapporto con l'istituto stesso. Uno sportello risolverebbe il problema e permetterebbe al Dipartimento di venire a conoscenza di situazioni dubbie.

Il post di Dadò

Fiorenzo Dadò è intervenuto sui social, commentando nello specifico un editoriale de La Regione dove viene detto che quando si è trattato di cogliere i segnali di una possibile strage a scuola (il caso della Commercio di Bellinzona) le segnalazioni hanno funzionato, mentre quando ci sono di mezzo atti sessuali accade diversamente. "E allora se un giovanotto si crede un rambo, pronto a far saltare in aria la propria scuola, i radar avvertono il pericolo e lo segnalano; se, diversamente, da corridoi, aule o uffici si rincorrono "voci" dove protagoniste sono donne, quasi sempre nel fiore dell’età, vittime di molestie, mobbing o pesanti attenzioni, nessuno pare sentire, vedere e dunque parlare", scrive infatti la collega Cristina Ferrari.

"Abusi, violenze, molestie, mobbing... e tanta (troppa) sofferenza dietro le mura", si legge sul profilo Facebook del presidente del Centro. "Ma c’è ancora qualcuno che si prende le proprie responsabilità?", è la sua annosa domanda.

"C’è da sperare che almeno questa volta, da parte della politica, non si assista al tentativo vergognoso e preoccupante di insabbiamento come è stato con il caso dell'ex funzionario DSS, del docente spostato e diversi altri casi", ha concluso. 

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