di don Gianfranco Feliciani*
”Con grande tristezza e tanto dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia”. Una pausa. “Sembra che il mare era calmo”… Con queste parole, all’Angelus di domenica scorsa, papa Francesco appena uscito dall’ospedale ha ricordato la tragedia dei migranti stipati a bordo del peschereccio partito dalla Libia, colato a picco la notte del 14 giugno.
A bordo c’erano circa 750 persone, fra cui tantissimi bambini. I migranti tratti in salvo sono in tutto 108… Una strage! Stando alle rivelazioni della Bbc, il peschereccio è rimasto fermo per almeno sette ore prima di rovesciarsi. Mentre la Guardia costiera greca aveva riferito che l’imbarcazione stava proseguendo, rifiutando i soccorsi… Il nostro meraviglioso mar Mediterraneo, meta delle consuete vacanze per milioni di europei, è diventato il cimitero più grande d’Europa!
Sono innumerevoli i richiami di papa Francesco riguardanti il dramma dei migranti e dei profughi. Un dramma che si porta nel profondo del cuore. Non è un caso, infatti, che abbia voluto compiere come papa il suo primo viaggio fuori Roma proprio a Lampedusa. E da questa piccola isola, diventata luogo simbolo della sofferenza di innumerevoli disperati, ha rivolto all’Europa del benessere – e della tradizione cristiana! – quella domanda così politicamente “strana”, ma che a ben pensarci è la più umana e la più vera che possa esserci: “Fratelli e sorelle, siamo ancora capaci di piangere davanti a queste tragedie?”.
Mi trovavo al “Centro di registrazione per richiedenti l’asilo” di Chiasso, ed ecco arrivare, accompagnata da due guardie di confine, una famiglia di Eritrei composta da papà, mamma e due bambini ancora molto piccoli. Non ho potuto fare a meno di mettere i miei occhi negli occhi di quella povera gente in fuga dalla guerra e dalla fame, e mi sono sentito gelare il sangue. Alzo lo sguardo anche verso i due accompagnatori e mi accorgo che uno di loro ha gli occhi lucidi. Mi dice, visibilmente commosso: “Anch’io ho due bambini piccoli come questi!”… Papa Francesco ha ragione: davvero abbiamo tutti bisogno, a cominciare dai potenti di questo mondo, di imparare a piangere per ritrovare la verità e la dignità della nostra umanità!
*arciprete di Chiasso