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Il Blog di Don Gianfranco
28.07.24 - 13:110

Don Feliciani: "Dopo la siccità l'alluvione. Il rapporto tra terra e cielo compromesso dalla cattiva condotta dell’uomo"

Ci chiediamo: nessun dietro-front dell’uomo in questo mondo che corre verso l’autodistruzione? L’interrogativo ci pone tutti, credenti e non credenti, con le spalle al muro!

di Don Gianfranco Feliciani

La nostra bella Vallemaggia, colpita da un’alluvione senza precedenti, ci ha tutti profondamente feriti nel cuore. Sì, lo sappiamo, siamo nell’epoca dei cambiamenti climatici, ma come al solito vogliamo pensare che il peggio tocchi sempre agli altri…

Ammonisce papa Francesco nell’esortazione “Laudate Deum”: “Per quanto si cerchi di negarli, nasconderli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri lamenti della terra che sono alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi. È vero che non tutte le catastrofi possono essere attribuite al cambiamento climatico globale. Tuttavia, è verificabile che alcuni cambiamenti climatici indotti dall’uomo aumentano significativamente la probabilità di eventi estremi più frequenti e più intensi”.

Alluvioni e siccità sono state variamente interpretate nella storia. Nella Bibbia la pioggia è un dono di Dio al suo popolo, quale premio per l’osservanza fedele della Legge, ma quando il popolo finisce nell’idolatria, l’acqua del cielo si tramuta in castigo di morte con il diluvio universale (Libro della Genesi). La più grave siccità in Israele, durata tre anni e descritta nel Primo Libro dei Re, viene risolta da una prodigiosa conversione del popolo, ottenuta dal profeta Elia, strenuo difensore della purezza della fede.

Quindi, il rapporto tra terra e cielo, compromesso dalla cattiva condotta dell’uomo, consentiva sempre aggiustamenti con il dietro-front dell’uomo che ritornava a Dio. Anche il clima attuale oscilla tra inondazioni e siccità, ma le cause oggi offrono spiegazioni scientifiche. Risponde il mondo secolarizzato: “Dio non c’entra, forse neppure esiste. Tutto è nelle nostre mani”.

Ma questo basta a risolvere il problema? Certo che no. La riflessione si fa interessante. Diversamente dalle vicende narrate dalla Bibbia, in questo nostro tempo non sembrano manifestarsi segni tangibili di conversione da parte dell’uomo, e quindi di ripristino dell’armonia tra la terra e il cielo. Si continua con l’idolatria del denaro e della guerra, con lo scandaloso divario fra Paesi ricchi e Paesi poveri. Ci chiediamo: nessun dietro-front dell’uomo in questo mondo che corre verso l’autodistruzione? L’interrogativo ci pone tutti, credenti e non credenti, con le spalle al muro! Ma qualcuno come il profeta Elia grida. I giovani profeti del clima, come Greta Thunberg, con coraggio gridano per convertire… La Bibbia ci autorizza a credere e a sperare ancora!

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