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02.10.23 - 14:360

Brenno Martignoni: “Walt Disney, un astro che brilla nel firmamento della fantasia”

La storia del re dei cartoons, papà di Mickey Mouse e Donald Duck. Dall'esordio nel 1923 a “Wish”, di prossima uscita in occasione del 100 anniversario, la sua “fabbrica dei sogni” continua a regalare emozioni a grandi e piccini

di Brenno Martignoni Polti

Con il pallino della visiva. Il disegno, della moderna definizione. Doti innate. Già da piccolo. In fattoria. Vicino a Marceline. Cittadina del Missouri. Ritraeva i cavalli. Walter Elias Disney. Il celeberrimo Walt. Carismatico. Di luce propria. Quarto di cinque figli. Nato a Chicago. Il 5 dicembre 1901. Una leggenda, farebbe, invece, risalire i natali a Mojacar. In Andalusia. Famiglia umile, la sua. Fattosi da solo. Dalla gavetta. Già all’età di sette anni, lì a vendere i suoi primi bozzetti ai vicini. Giovanissimo. A cercare impiego come vignettista. Finì in un atelier d’arte. Nella creazione di inserti pubblicitari per giornali e riviste. Le fiabe che gli leggeva la mamma. La magia di Charlie Chaplin. Avevano accompagnato la sua infanzia. Tutti ingredienti per il futuro re dei cartoon. Si buttò così nel cinema di animazione. In verità, esordì con Oswald il coniglio fortunato. Rivendicato però dalla Universal Pictures. Dato che, all’epoca, era a contratto di quest’ultima. Poi. La svolta. Il 16 ottobre 1923. Aveva 22 anni. Con il fratello Roy Oliver. Di poco più grande. Diede vita al Disney Brothers Cartoon Studio. Al civico 4649 di Kingswell Avenue a Hollywood. Era il garage dello zio Robert. La fabbrica di sogni era partita. Ne usciranno personaggi che entreranno nella storia. Mickey Mouse. Topolino. Donald Duck. Paperino. Il 13 luglio 1925 Disney sposa Lillian Bounds, sua collaboratrice. Avranno due figlie. Diane e Sharon. Successi senza precedenti. Per vastità di produzioni. Ricche sperimentazioni. Nei suoi attrezzatissimi laboratori. Sonoro, colore, movimento delle figure nello spazio. Unica, la sua capacità di dare anima e spessore a intuizioni semplici, ma inconfondibili. Di convertire l'umano in animale. E viceversa. A doppio mandante. Di rendere vero l’immaginario. Aprendolo a fruizione collettiva. Fumetti, capi d’abbigliamento, giocattoli. Vincitore di 26 Oscar, vari premi e importanti riconoscimenti internazionali. Con grande fiuto, si determinò pure a costruire un parco a tema mai visto. “Voglio che sia come nessun’altra cosa al mondo.” In sé, fu pensato per il tempo libero dei suoi dipendenti e delle loro famiglie. L’idea si concretizzò il 17 luglio 1955. A Anaheim. Nella periferia di Los Angeles. L’unico ad essere aperto in vita da Walt Disney in persona. Poi, altri ne seguirono. Da noi. In Europa. A Parigi. A Marne-la-Vallée. Inaugurato il 12 aprile 1992. Disney si rivelò così un formidabile precursore. Con irrefrenabile spirito e impegno nella sua visione. Leggendario fuoriclasse. Fumatore imperterrito. Nel 1966, gli venne diagnosticato un tumore al polmone sinistro. Dopo un controllo medico nell’ospedale St. Joseph, accanto all’edificio degli Studios, Walt Disney fu colto da collasso cardiocircolatorio. Morì il 15 dicembre 1966. Aveva appena compiuto 65 anni. Il suo corpo fu traslato nel panteon familiare al Forest Lawn Memorial Park di Glendale. “Da oggi il mondo è più povero”. Le parole dell’allora governatore della California. Ronald Reagan. “Epoca”. Il settimanale edito da Arnoldo Mondadori. Riservò in sua memoria. In copertina. Un Topolino piangente. Disegnato da Giovan Battista Carpi. Roy Disney portò a termine “Walt Disney World”, in onore del fratello. Molti i progetti di Walt Disney a essere realizzati postumi. La Sirenetta, 1989. Che segnò il Rinascimento Disney (1989-1999). Un decennio d’oro, in cui gli Studios tornarono alla ribalta, con successi destinati a fare storia. Altro film, già pensato da Walt Disney. La regina delle nevi. Uscito come Frozen-Il regno di ghiaccio, nel 2013. Ulteriore lavoro, in testa a Walt Disney da tutta la vita, l’adattamento del romanzo, Il Signore degli Anelli. Tuttavia, l’autore J.R.R. Tolkien fu sempre contrario a concedergli i diritti del libro per via di un’antipatia di pelle. Fra qualche settimana. A novembre. Vedremo “Wish”. Il 62esimo classico che celebrerà i 100 anni. Il tema della stella dei desideri. Un astro che continua a brillare. Intatto. Nel firmamento della fantasia. Con Walt che tiene per mano Topolino. La statua simbolo. In ingresso a Disneyland. Inscalfibile.

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