BELLINZONA - Lacrime, rabbia, voglia di giustizia, una incredulità per quanto successo che non se ne va. Erano tanti i sentimenti che animavano le quasi 300 persone che hanno partecipato a una manifestazione in ricordo dell'operaio 44enne deceduto in settimana in un incidente sul lavoro.
La marcia è passata anche vicino a dove è avvenuto il dramma e si è fermata per qualche minuto a osservare l'edificio e le macerie sotto cui l'uomo ha perso la vita. La Polizia ha scortato il gruppo e autorizzato la sosta.
Le 300 persone sono partite dalla chiesa di San Giovanni (ritrovo della comunità cristiano ortodossa) e un sacerdote cristiano ortodosso ha celebrato una breve funzione. Al cimitero poi si è dato l'ultimo saluto allo sfortunato operaio.
Sul caso sta indagando, di prassi, la Magistratura (leggi qui), ma anche amici e parenti, che oggi hanno ribadito come colui che ha perso la vita era una persona e non un numero, desiderano sporgere denuncia contro i ritmi definiti massacranti con cui era costretto a lavorare (leggi qui).