BERNA – Qualche tempo fa il caso di Alvaro Lojacono Baragiola, ex brigatista, tornò prepotentemente alla ribalta. Lorenzo Quadri chiese una modifica della Legge federale sull'assistenza internazionale in materia penale in modo da rendere possibile l'estradizione di cittadini svizzeri in caso di condanne per reati di terrorismo, in modo da consegnarlo all’Italia. Ma da Berba gli hanno risposto picche.
"Non si ritiene opportuno modificare le disposizioni vigenti. Il principio secondo cui gli Stati non estradano i propri cittadini è sancito nella maggior parte dei sistemi giuridici europei. Il motivo principale risiede nel fatto che i reati commessi all'estero sottostanno sempre alla sovranità del Paese di origine", si legge nella replica a Quadri.
In particolare, "nel caso Lojacono Baragiola un procedimento penale è stato avviato in Svizzera nel 1988 su domanda dell'Italia. Lojacono Baragiola è stato condannato nel 1989 a una lunga pena detentiva, in seguito scontata. Per quanto concerne altri presunti reati risalenti al periodo 1975-80, il procedimento è stato abbandonato per mancanza di prove; anche una sentenza pronunciata in contumacia in Italia nel 1996 non ha potuto essere eseguita, perché riguardava un reato commesso prima dell'entrata in vigore dell'AIMP, il 1° gennaio 1983, e perché la legge non poteva essere applicata retroattivamente".
Una situazione che non si ripeterà, prosegue la missiva, e "la Svizzera dispone di sufficienti basi legali per tradurre in giustizia gli Svizzeri che hanno commesso un reato all'estero ma che non possono esservi estradati in ragione della cittadinanza".
Quadri non si è detto, sui social, sorpresi di quanto deciso.