di Brenno Martignoni Polti
Hedwig Eva Maria Kiesler. In arte. Hedy Lamarr. Nata a Vienna, il 9 novembre 1914. Attrice e scienziata. La mamma, pianista ebrea. Il papà, direttore di banca. Inizia da bambina. A prendere lezioni di ballo e di pianoforte. A diciotto anni recita in teatro. A Berlino. Nella compagnia di Max Reinhardt. È in cinque film. Tra i quali, nel 1933, “Estasi”. Del cecoslovacco Gustav Machàty. Quell’anno, in agosto, si unisce in matrimonio con Friedrich Mandl. Industriale delle armi. Intanto, “Estasi”, alla Mostra del Cinema di Venezia. Dà scandalo. Per una scena di nudo. Forse, la prima della storia. Mandl, geloso, cerca di acquisirne tutte le copie. La costringe a rinunciare alla carriera. Relegandola in casa. Il castello di Schwarzenau. Dove, tra altri, riceve Hitler e Mussolini. Sentendosi vieppiù in una gabbia dorata. Fugge. “Non mi aveva sposata, mi aveva semplicemente aggiunta alla sua collezione”. Nell’inverno 1936/1937 è in Svizzera. A San Moritz. Poi Parigi. Lì ottiene il divorzio. Londra. Incontra Louis B. Mayer. Gran patron di Metro Goldwin Mayer. La prende a Hollywood. Diventa Hedy Lamarr. Deve imparare l’inglese. Lascia gli studi di ingegneria. Diva. Icona. Anni trenta e quaranta. Con i maggiori registi. Fianco a fianco dei celebrati. Spencer Tracy. Judy Garland. Clark Gable. James Stewart. Da subito. Seguitissima. Le fans a farsi corvine. Come lei. Per emulare. La più bella del secolo. Intelligenza sottile. Talento matematico. Il ruolo più importante lo avrà nel progresso scientifico. Le sue origini. La spingono a mobilitarsi contro il nazismo. Particolarmente scioccata dall’affondamento, da parte del Führer, di una nave di bambini orfani. Nel 1941, conosce il prussiano George Antheil. Musicista. Specialista di pianole meccaniche a rullo. L’aiuta nel costruire un sincronizzatore di impulsi su frequenze diverse. Precursore di cellulari. Wireless. Internet, sistemi satellitari, GPS. Rivoluzionerà per sempre il mondo digitale e delle telecomunicazioni. Bluetooth e wifi. A quel momento, perfezionando un codice di segnali. Per gli Alleati, Lamarr ideò la guida dei siluri, in remoto. Sfuggendo a ogni localizzazione. Genialità pratica. Al servizio della comunità. Nel privato, costantemente travagliata. Esule. Sei matrimoni. Dipendenze e ossessioni. Finanche cleptomane. Arrestata più volte. Si rifugia nella sua villa. A Miami. Estraniandosi dal pubblico. Per la mancata messa in risalto delle sue qualità intellettuali. Senza riconoscerle il merito delle sue invenzioni. Entrate nel quotidiano. “Qualunque ragazza può essere affascinante. Basta restare zitta e sembrare stupida”. Scompare nella notte. Del 19 gennaio 2000. Per attacco cardiaco. A Caselberry, Stati Uniti. Davanti alla tivù. Con una maschera per gli occhi sulla fronte. Aveva ottantacinque anni. In ossequio alle ultime volontà, il figlio Anthony Loder, riporta le sue ceneri in Austria. Spargendone, parte, nei boschi viennesi, vicino alla casa natale. Deponendone, altra parte, nel suo memoriale. La Giornata dell’inventore si celebra, ogni anno, il 9 novembre. Giorno della nascita. In suo onore. È dei fratelli Donatello e Fosco Dubini. Cineasti svizzeri. Con Barbara Obermaier. Il documentario-omaggio del 2006. “Hedy Lamarr, Secrets of a Hollywood Star”.